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Vincitori Ethnos Generazioni 2023

Teatro: Veronica Mele
Danza: Semivolanti (Riccardo Cananiello, Mattia Carlucci)
Musica: Gaudio Pace Duo (Alessandro Gaudio, Salvatore Pace)


finalisti Concorsi Danza e Teatro


finalisti Concorso Musica

 

 

Veronica Mele

con Ballando con Cecilia, adattamento dall’omonimo romanzo di Pino Roveredo

Un’operatrice sociale ottiene un lavoro nell’ex manicomio di Trieste. Qui tutti hanno una storia in frantumi. Sono i dimenticati dalla società; come Cecilia, una donna anziana e solitaria che come gli altri, non sa più cosa accade nel mondo. E non si può più recuperare il tempo trascorso, si può solo ballare come in un sogno gli anni non vissuti. Queste storie sono il simbolo di come tante persone siano state consegnate ad una degenza che ammetteva solo la pazzia e non il recupero.

Attrice e performer di musica e teatro-danza. Veronica Mele nasce a Firenze nel 1990. Dal 2003, inizia un percorso multidisciplinare a tutto tondo in danza(classica, contemporanea e hip hop), teatro (prosa, musical e figura) e canto (musical e moderno).
Dal 2015 approfondisce gli studi teatrali in creazione del personaggio, regia e messa in scena, presso la casa di produzione Tedavì98 di Alessandro Riccio.
Nel 2018 è allieva del regista Luciano Melchionna, per il quale lavora nello spettacolo Dignità Autonome di Prostituzione al Teatro Bellini di Napoli e al Teatro Paisiello di Lecce.
Segue studi etnomusicali sulle danze e musiche popolari, prendendo parte alle performance della Compagnia di danza TarantArte.
Dal 2019 frequenta laboratori teatrali intensivi di Roberto Latini, Roberto Castello, Chiara Guidi e Marco Manchisi. Nel 2020 si diploma in discipline teatrali all’Accademia Mediterranea dell’Attore diretta da Franco Ungaro.
Prende parte della Docufiction Sky Arte “L’ultima de’ Medici” al fianco di Piera Degli Esposti, per la regia di Tobia Pescia.
Viene diretta da Tonio De Nitto (Factory Compagnia Transadriatica) in “Pupe di pane”, e da Marcello Sambati nella performance poetico teatrale “La vita è forse così”.
Si interessa di spettacoli volti a temi sociali e alla riscoperta delle tradizioni dei luoghi.
Dal 2020 studia teatro di figura e costruzione di marionette ibride a grandezza umana nei laboratori di Natacha Belova.
Dal 2019 affianca l’attività di attrice a quella di operatrice teatrale in ambito sociale, con laboratori di recitazione, movimento, canto e scrittura creatpresso la Casa Circondariale di Lecce nel progetto “Jumperiferie” e nel progetto “Asteroide B167” presso il Liceo Scientifico Banzi di Lecce.

 

Finalista Concorso Teatro: Mattia Parrella


Semivolanti

(Riccardo Cananiello, Mattia Carlucci)

VI.PA.RO
Storie di santi e di veleni

VI.PA.RO – storie di santi e di veleni – è un progetto coreografico che vede la collaborazione di Riccardo Cananiello e Mattia Carlucci in una creazione che parte dallo studio sulle danze rituali legate a San Vito, San Paolo e San Rocco. Intrecciando le danze popolari alla danza contemporanea e al teatro si cerca di
dar vita ad un presente che si intreccia a un passato mitico, rituale e ancestrale. Un viaggio al Sud tra lavoro, fatica e sfruttamento, dolore e malattia, amore, devozione e religiosità attraverso danze simboliche, stilizzate e intense che ci riportano a rituali antichi …sotto gli occhi di tre Santi: San Vito dove si danza nell’acqua, San Paolo che per primo scacciò la serpe, dove i piedi battono un tempo sempre uguale, San Rocco e la sua danza dei coltelli per scacciare i malanni. Dal passato al presente. Questa l’anima dello spettacolo – intenso e vero – suggestivo e potente, senza spettacolarizzazioni superflue. […]

[di Ester Ippolito per Ballare Viaggiando]
Con un mix di tradizione, danza contemporanea e teatro sono riusciti ad integrare il presente ad un passato mitico, rituale e ancestrale che ha coinvolto ed emozionato il pubblico. “I ricordi sono pieni di canti, balli e follie…” e partendo da questi ricordi i due artisti ci hanno accompagnato in un viaggio tra credenze e suggestioni legate al fenomeno del tarantismo.

[di Sergio Ferroni per LN international]
VI.PA.RO Storie di Santi e di Veleni, è uno spettacolo di Teatro/Danza, un percorso nella memoria individuale di un bambino, poi ragazzo, poi adulto che diviene memoria collettiva di un popolo e di una terra (il Salento). Uno spettacolo di danza dove la parola usata è spesso solo quella necessaria, come nei lunghi silenzi dei vecchi di paese in un tempo lontano. VI.PA.RO come serpe velenosa che striscia silenziosa e lascia che il suo veleno obblighi chiunque a danzare.
VI.PA.RO è una preghiera che può diventare una bestemmia, la speranza che si fonde alla rassegnazione. VI.PA.RO è uno spettacolo con due danzatori, un racconto di un’intera comunità. Uno studio che parte dalla coreutica tradizionale delle danze popolari per arrivare all’incontro con la sperimentazione contemporanea del teatro e della danza. Un movimento unico e continuo, dalle registrazioni originali prese sul campo alle nuove creazioni di vari musicisti del World Music. Un racconto contemporaneo
che ritrova antiche radici per rendere grazie e per invocare con e contro la terra che ci ha partorito. Un viaggio che parte dalla Puglia e guarda a tutto il Mediterraneo: nel paese devoto a San Vito dove si danza nell’acqua, davanti il quadro di San Paolo che per primo scacciò la serpe, su una piazza di un piccolo paese e sulle pietre dell’Aspromonte, dove San Rocco pellegrino e guaritore dei malati insegnò a danzare con i coltelli e fece della danza una forma di rivolta contro le ingiustizie e i malanni. L’intento è quello di sperimentare nuovi linguaggi del teatro-danza che guardano al passato mitico e ancestrale e vivono ancora oggi nel presente. Un movimento continuo e crescente che attraversa i suoni e i canti antichi incontra le nuove creazioni di vari artisti della world-music. Lo studio parte dalla gestualità originale documentata del lavoro contadino, delle danze rituali connesse al tarantismo fino alla creazione di coreografie originali in cui la autenticità delle danze tradizionali – così come ci sono state
tramandante – si lega in maniera salda con la sperimentazione e l’innovazione della danza

 

Finalista Concorso Danza: Francesco Bax

Finalista Concorso Danza: Laura Esposito


Gaudio Pace Duo

(Alessandro Gaudio, Salvatore Pace)

Alessandro Gaudio e Salvatore Pace sono due giovani musicisti della fisarmonica diatonica (comunemente conosciuta come organetto) provenienti dal meridione d’Italia.
In questo progetto in duo propongono musiche originali di loro creazione, ispirate alle tradizioni popolari di Basilicata, Campania e Calabria, ma anche Tango Argentino e ritmi dispari articolati.
Il giovane progetto ha appena prodotto un album dal titolo “Passione Meridionale”, con la direzione artistica del maestro Riccardo Tesi (figura di spicco nel contesto internazionale della fisarmonica diatonica).
I giovani musicisti hanno condiviso il palco con Riccardo Tesi, Vinicio Capossela, Francesco Loccisano, Andrea Piccioni, Didier Laloy, Orchestra filarmonica della Calabria, ed altri.

Alessandro Gaudio: fisarmonica diatonica
Salvatore Pace: fisarmonica diatonica

 

Finalista Concorso Musica: Kalikà

Finalista Concorso Musica: Stereoteismo

Finalista Concorso Musica: Vincenzo Romano